A Georgica 2019 si parlerà di api. Oltre all’intervento dedicato alle api nell’orto, ecco un contributo della società Api Libere.

 

Le Api e l’agricoltura

Il ruolo dell’ape mellifera, l’ape da miele, a favore dell’agricoltura e dell’ambiente in cui vive è insostituibile. Nel mondo ne esistono molte specie, ciascuna identificata per la zona geografica  di appartenenza che ne ha evidenziato nel tempo le caratteristiche oltre che il comportamento, proprio come accade per altre specie animali e vegetali strettamente connesse all’influenza del clima, del territorio e delle attività antropiche.

L’Ape mellifera italiana – Apis mellifera ligustica Spin. (Spinola 1806), allevata in Emilia Romagna è un insetto appartenente all’ordine degli imenotteri. Tra tutti  gli insetti pronubi, ovvero gli insetti in grado di trasportare il polline da un fiore all’altro, è senz’altro il più noto per la sua l’operosità legata alla produzione di miele, alimento ricco di proprietà e caratteristiche organolettiche tipiche soltanto del luogo in cui viene prodotto, e prodotti dell’alveare (polline, propoli, pappa reale e cera d’api). In Italia esistono oltre 40 varietà di miele monoflora (miele di unica varietà floreale) e più di mille combinazioni diverse di millefiori, tante quante sono le specie vegetali presenti a seconda della zona geografica e della stagione di produzione.

All’interno dell’ordine degli imenotteri si trovano molte specie di insetti sociali, essenzialmente vespidi e apoidei, organizzati in modo da svolgere implicitamente un ottimo servizio di impollinazione, grazie alla suddivisione dei compiti e alla comunicazione tra individui all’interno della stessa colonia. I granuli pollinici hanno bisogno di un vettore che può essere il vento (impollinazione “anemofila”), l’acqua (impollinazione “idrofila”) o gli animali (impollinazione “zoofila”). Tra gli animali, tolti i pochi uccelli, qualche rettile e qualche mammifero che agiscono come agenti impollinatori, la classe più rappresentativa è quella degli insetti: alcuni coleotteri (predatori del polline più che insetti pronubi), i lepidotteri (falene e farfalle con adattamenti specifici per alcune specie di piante), i ditteri (con gli insetti della famiglia dei sirfidi che sono tra i più attivi impollinatori).

Tra i compiti dunque multifunzionali svolti dall’ape mellifera,  il servizio di impollinazione riveste una duplice funzione, sia nel  favorire il mantenimento di oltre il 70% della biodiversità gastronomica che tutti noi apprezziamo e che ci permette di scegliere per la nostra alimentazione quotidiana tra le molte qualità di frutta e verdura presenti sul mercato, sia quale preziosa fonte di cibo di cui essa si nutre, ovvero nettare e polline.  Il sorprendente rapporto di specializzazione esistente tra api mellifere e piante, studiato a livello ecologico nel monitoraggio ambientale, fornisce importanti indicazioni sulla qualità dell’ambiente in cui viviamo grazie alla sua capacità di assorbire vere e proprie informazioni dall’ambiente che la circonda e che le consentono o meno di sopravvivere. Mentre la relazione costante tra api mellifere e ambiente consente il mantenimento dell’ecosistema e del paesaggio rurale a cui l’uomo è strettamente collegato nello svolgimento dell’attività agricola.

Quest’ultima è fondamentale per il mantenimento del paesaggio agrario. In molti casi è proprio l’agricoltore che svolge attività di ripristino di colture che in alcuni territori hanno rischiato di scomparire e intraprende anche azioni di salvaguardia di specie animali e vegetali che fanno bene all’ambiente, come le api e gli insetti utili attraverso la progettazione e reinserimento di varietà autoctone e siepi in azienda agricola, sino all’applicazione sempre più virtuosa delle buone pratiche agronomiche a studi mirati alla salvaguardia della biodiversità locale.

 

La società delle Api

L’Ape mellifera è considerata  l’“insetto sociale” per eccellenza. Vive in famiglie, dette anche colonie, molto numerose in cui vige una chiara e definita suddivisione di ruoli e compiti al punto in cui ciascun individuo del sistema famiglia è fondamentale per la sopravvivenza e la condivisione degli obiettivi. La colonia, l’alveare, è considerata un super-organismo che dal pensiero all’azione, si muove in un’unica direzione, compiendo un lavoro complesso, proteggendosi e garantendo la sopravvivenza del sistema famiglia. Una famiglia molto numerosa che può arrivare, in bella stagione, fino a 50 – 60 mila individui ognuno, come dicevamo, con ruoli diversi e ben definiti.

Nell’impresa agricola apistica Api Libere l’allevamento e la produzione di miele in agricoltura biologica unite alla costante formazione danno forma a percorsi didattici ecologici mirati per trasmettere il paragone Società delle Api = Società di Persone e vivere in prima persona anche attraverso il “Gioco del BZZ o dell’alveare” e l’“Adozione di una Ligustica” l’importanza e la complessità del ruolo delle api per l’ambiente e la nostra alimentazione, ed anche l’importante compito che ognuno di noi svolge, non importa quanto piccolo, all’interno della nostra società.

L’esperienza della vita nell’alveare, divisa in ruoli e “mestieri” personalizzata a seconda dell’età dei partecipanti, passa attraverso l’affascinante meccanismo dell’impollinazione, ed arriva sino al riconoscimento guidato in campo della propria ape con l’assaggio del risultato del lavoro di squadra: il miele. In questo contesto si ha l’opportunità di vivere da vicino il ruolo delle api. Attraverso il gioco si può imparare cosa fanno le api, anche con l’ausilio di schede tecnico-scientifiche, di cosa hanno bisogno e soprattutto quanto lavorare insieme sia fondamentale per salvaguardarle per proseguire l’approfondimento anche in classe. Mentre il riscontro diretto in campo all’interno della BIOAREA di Reggio Emilia, area di riequilibrio ecologico, appositamente creata nell’impresa agricola consente di sperimentare più stimoli oltre che avvicinarsi con curiosità ed apprezzare maggiormente il gusto del lavoro delle api.

 

 

Articolo di Api Libere soc agr

Foto di Daniele Daolio